Salute: 'crack' per cadute su neve, donne due volte più a rischio

Esperta, corpo femminile più fragile, pericolo prolasso e dolore pelvico 

Roma, 12 feb. (Adnkronos Salute) - Sono le donne a correre i maggiori rischi quando cadono o scivolano sulla neve o sul ghiaccio. Vittime di contusioni, fratture o lussazioni, spesso frutto della poca esperienza o della troppa intraprendenza con scii e snowboard. Questo tipo di 'crack' sono infatti 2 volte più frequenti tra le sciatrici. Il gentil sesso è più esposto alle distorsioni, che le colpiscono in misura doppia (42,1%) rispetto agli uomini (23,7%). A stabilirlo sono i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Le distorsioni rappresentano il 32,8% degli incidenti totali sulla neve, seguono le contusioni (27,4%), le fratture (15,7%) e le lussazioni (8,7%). Traumi che per le donne valgono doppio.

"Il corpo femminile ha caratteristiche diverse rispetto a quello maschile - spiega Silvia Malaguti, neurologa, specialista di disfunzioni pelvi-perineali del Centro medico di neurofisiologia e biomeccanica di Milano - che le espone a maggiori e più frequenti problemi che possono favorire la progressione di un prolasso o altre disfunzioni della sfera uro-genitale".

Anche una banale scivolata con un 'colpo' sul fondoschiena è per le donne un problema molto più serio. "Cadere violentemente, su una lastra di ghiaccio o su un gradino bagnato - aggiunge Malaguti - può determinare scompensi posturali molto più frequentemente nelle donne che negli uomini e ciò può creare disturbi funzionali - osserva la specialista - come il dolore pelvi-perineale o disturbi vescicali con sintomi che ricordano la cistite. Dopo una caduta si possono manifestare persino difficoltà a svuotare la vescica, dolore alla defecazione, ma anche disturbi della sfera sessuale". (segue)

(Adnkronos Salute) - Secondo l'esperta, "il gentil sesso deve prestare particolare attenzione alle zone deboli, come coccige e pavimento pelvico. Infatti - precisa - le conseguenze di una caduta in pista o di uno scontro con un altro sciatore, episodi frequenti in montagna in questo periodo, vengono spesso sottovalutate. Si applicano borse di ghiaccio e pomate a base di antinfiammatori non steroidei che hanno la capacità di alleviare rapidamente il dolore, anche se per poco tempo".

"Quello che in pochi sanno - suggerisce Malaguti - è che il colpo subìto potrebbe aver provocato un trauma della colonna cervicale simile al colpo di frusta che si verifica nei tamponamenti. Ecco - chiosa - che questi incidenti ad alta quota possono dar vita a cefalea, instabilità posturale, vertigini, formicolii agli arti e dolori cervicali".

In caso di neve in città, il consiglio è evitare di uscire di casa a piedi, se non necessario, e di indossare scarpe con la suola scolpita "così da evitare cadute che possono avere conseguenze traumatiche per le ossa, soprattutto per quelle del bacino", aggiunge Malaguti. "Per praticare sport sulla neve - ricorda la specialista - bisogna proteggere i punti più fragili con imbottiture, indossare le protezioni per ginocchia e spalle, allacciare sempre bene gli scarponi e non fare mai a meno del casco". Ai primi segni di stanchezza, poi, le sciatrici dovrebbero rallentare o terminare l'attività. Questo perché "spesso hanno una resistenza e una sopportazione della fatica e del dolore maggiori rispetto uomini, che non sono però supportate dalla stessa robustezza fisica", conclude.

 


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