Salute: indagine, 54% italiani si muove, ma solo 2 su 10 veri sportivi

Consolidati jogging, palestra e passeggiate, attività costante e duratura è per pochi 

Milano, 30 ott. (Adnkronos Salute) - Gli italiani sugli stili di vita 'predicano' bene, ma non sempre traducono in fatti il salutismo enunciato a parole. L'80% si dice 'virtuoso' e rivendica di aver adottato almeno un comportamento sano. Ma se è pur vero che uno su 2 fa movimento - includendo anche solo una passeggiata, il jogging, la ginnastica in palestra - solo 2 su 10 si possono considerare veri sportivi, nel senso che si dedicano in maniera duratura e costante a un'attività sportiva. E' la fotografia scattata da un'indagine presentata oggi a Milano, condotta da Gfk Eurisko su un campione rappresentativo di 800 italiani dai 18 anni in su.

In tutto il 55% della popolazione generale, secondo i risultati dell'indagine, si dedica a un'attività fisica, percentuale che scende al 49% fra gli over 50, fascia d'età in cui anche i veri sportivi calano dal 21% rilevato nel campione generale a quota 13%. In modo sinergico e complementare a una corretta alimentazione, spiegano gli esperti durante l'incontro in cui è stato presentato anche un position paper sull'uso di multivitaminici e multiminerali nella popolazione over 50, un ruolo chiave nella prevenzione delle principali patologie croniche degenerative dell'adulto e dell'anziano è svolto dagli stili di vita. Dall'indagine GfK Eurisko, emergono però comportamenti contradditori su questo fronte. Il fumo resta, per esempio, un'abitudine ancora diffusa: se metà del campione non ha mai fumato, il restante si divide tra fumatori (21% nella popolazione generale e 15% negli over 50) ed ex-fumatori (16% nella popolazione generale, quota che aumenta negli over 50 al 21%).

"La carente aderenza a uno stile di vita sano, abbinata ad una scarsa compliance ai farmaci, sono ancora oggi i principali responsabili della mancata prevenzione delle malattie cardiovascolari, che oggi rappresentano la maggiore causa di mortalità nel mondo con un'incidenza in rapido e continuo aumento - avverte Francesco Maria Bovenzi, Presidente Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) - I più efficaci strumenti preventivi che il cardiologo può oggi suggerire consistono nell'allontanare i principali fattori di rischio". (segue)

(Adnkronos Salute) - Nella lista Bovenzi inserisce l'eliminazione dei principali errori di alimentazione, l'addio al fumo, la pratica di un'attività fisica aerobica regolare, e l'importanza di riconoscere le più comuni manifestazioni che possano far sospettare una problematica cardiovascolare per una più precoce diagnosi e terapia. "In aggiunta a tutto ciò, è possibile postulare un ruolo preventivo dell'integrazione multivitaminica-multiminerale, che deve e può essere oggetto di approfondite indagini cliniche", conclude.

Dall'indagine emergono anche i 'peccati' degli italiani a tavola: mangiano più latticini e carne rispetto al pesce e consumano mediamente 3 porzioni fra frutta e verdura al giorno, pensando che siano sufficienti (leggermente di più gli over 50). Solo 2 italiani su 10 consumano la quantità di frutta e verdura raccomandata (5 porzioni giornaliere fra frutta e verdura al giorno). Le motivazioni? Al 18% del campione non piacciono, l'8% mangia fuori casa, il 7% non ha tempo e per il 3% costa troppo (4% fra gli over 50). Quanto agli integratori, li assume un quarto della popolazione, come azione di riforzo o ricostituente, per recuperare tono ed energia, rinforzare le difese immunitarie e migliorare lo stato di benessere complessivo. Solo due consumatori su 10 li assumono per integrare un'alimentazione carente e fra gli over 50 è più alta la percentuale di chi li assume in una logica di prevenzione (22%).

Il medico di medicina generale ed il farmacista sono interlocutori chiave sui consigli di educazione alimentare e uso appropriato degli integratori: oltre il 40% di chi li consuma indica il medico quale principale consulente nella scelta dell'integratore e al secondo posto si attestano i farmacisti, con un percentuale superiore al 20%.

 


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