Salute: Statale Milano, ecco perché cuore atleta batte piano

Studio su roditori allenati e sedentari 

Milano, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Perché il 'cuore d'atleta' batte piano? A svelare la vera causa è uno studio su roditori allenati e sedentari, condotto da un team internazionale di scienziati con l'università Statale di Milano. La ricerca ribalta le interpretazioni più accreditate su cosa si nasconde all'origine della riduzione della frequenza cardiaca osservata negli sportivi: se finora, infatti, si attribuiva l'insorgenza della bradicardia negli atleti a un aumento dell'attività del sistema nervoso parasimpatico (nervo vago), la cui azione di rallentamento del cuore è nota, per gli scienziati coordinati da Mark Boyett dell'università di Manchester, che firmano lo studio appena pubblicato su 'Nature Communications', il vero responsabile è un altro. Nel mirino degli esperti c'è una modificazione della cosiddetta 'corrente funny'.

Nota anche come corrente del pacemaker, è "ormai ampiamente riconosciuta come la corrente che controlla la generazione del ritmo cardiaco e la regolazione della sua frequenza", spiegano i ricercatori richiamandosi ai risultati degli studi condotti dal 1979 ad oggi da Dario Di Francesco del PaceLab del Dipartimento di bioscienze della Statale (che con la collega Annalisa Bucchi ha partecipato alla ricerca). Se è vero che lo sport fa bene alla salute, qualche volta gli atleti, per quanto in condizioni di salute eccellenti rispetto ai non sportivi, in età anziana possono essere soggetti a disturbi cardiaci, come le aritmie, derivanti proprio dalla straordinaria performance del loro muscolo più prezioso: il cuore. (segue)

(Adnkronos Salute) - L'esercizio fisico prolungato riduce la frequenza cardiaca (bradicardia), adattamento normalmente benefico in quanto associato a una maggiore efficienza contrattile. Mentre un cuore normale batte a 60 battiti al minuto, il cuore di atleti che praticano intensamente esercizi aerobici (di resistenza) può scendere fino a 30 battiti/minuto, e anche a valori più bassi durante il sonno. E la probabilità di aver bisogno di un impianto di pacemaker aumenta negli atleti anziani.

Lo studio sui roditori ha dimostrato che la bradicardia è causata da una ridotta espressione dei canali ionici 'funny' sulla membrana delle cellule pacemaker del cuore (dove nasce il battito). Gli scienziati hanno osservato che l'allenamento induce un vero e proprio 'rimodellamento' del cuore. Queste modifiche sull'espressione della proteina canale sono tali da giustificare la bradicardia del 'cuore d'atleta'. Lo studio, concludono i ricercatori, fornisce la base molecolare per capire come mai gli atleti anziani sono più propensi a sviluppare disturbi del ritmo cardiaco. E se i risultati dimostrati nei roditori fossero confermati nell'uomo, "avrebbero implicazioni importanti per la salute cardiovascolare degli atleti".

 


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