Sapienza-Iit, bio-stampati neuroni in 3D
Sapienza-Iit, bio-stampati neuroni in 3D

Il risultato potrà essere utilizzato per realizzare modelli delle malattie e per lo screening dei farmaci 

Da oggi è possibile bio-stampare anche i neuroni. E' il traguardo raggiunto dallo studio, nato da una collaborazione tra l'università Sapienza di Roma e Istituto italiano di tecnologia (Iit), che ha permesso di generare modelli 3D di tessuto nervoso a partire da cellule staminali umane. Il risultato potrà essere utilizzato per realizzare modelli delle malattie e per lo screening dei farmaci.

La ricerca, pubblicata sulla rivista 'Journal of Clinical Medicine', dimostra le possibilità delle tecniche di ultima generazione in campo biomedico, quelle di 'bio-printing' che utilizzano inchiostro biologico, ossia cellule e prodotti ricavati da materiali non viventi biocompatibili, per assemblare modelli 3D di vari tessuti biologici.

"I sistemi modello-cellulari, ottenuti dal processo di bio-printing, sono fondamentali per lo studio del sistema nervoso in vitro, anche in virtù della loro proprietà plastica - evidenzia la ricerca - Negli ultimi anni, questo campo di ricerca ha assistito a numerose innovazioni tecnologiche: in particolare si è passati da un approccio classico, in cui le cellule sono coltivate in monostrato (2D), a modelli tridimensionali (3D) che consentono di ottenere informazioni più rilevanti sulla citoarchitettura e sulle interazioni delle cellule del cervello".

I ricercatori hanno ideato un nuovo costrutto neuronale funzionale 3D, generato utilizzando una stampante biologica (3D bioprinter) a base microfluidica e neuroni corticali umani derivati da cellule staminali pluripotenti indotte (cellule iPS). Lo studio è coordinato da Silvia Di Angelantonio e Alessandro Rosa, entrambi ricercatori presso il centro Iit di Roma (Center for Life Nano Science, Istituto Italiano di Tecnologia) e professori universitari rispettivamente del Dipartimento di fisiologia e farmacologia 'Vittorio Espamer' e del Dipartimento di biologia e biotecnologie 'Charles Darwin' della Sapienza, in collaborazione con il team del LaBioprinting Iit.

"Questo nuovo tipo di costrutto neuronale 3D che presenta proprietà molecolari, morfologiche e funzionali delle reti neuronali - spiega Silvia Di Angelantonio - potrà essere utilizzato per la modellizzazione delle malattie e per lo screening di farmaci". L’innovativo progetto permette di ottenere rilevanti informazioni sui meccanismi alla base dello sviluppo fisiologico e delle patologie del sistema nervoso centrale.

Su questa tecnologia il team di ricerca ha iniziato un percorso di trasferimento tecnologico sostenuto dall’Iit, che prende il nome di HoMoLoG e si propone di produrre mini organi stampati in 3D, per migliorare lo studio e il trattamento di un’ampia gamma di malattie. Il progetto ha già avuto alcuni riconoscimenti a livello locale e nazionale partecipando al Premio nazionale innovazione nel 2018 ed è al momento all'attenzione di diversi investitori e aziende attive nel settore della ricerca biomedicale.

 


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