Ricerca, creati primi neuroni artificiali
Ricerca, creati primi neuroni artificiali

Prime applicazioni su cardiopatici, promessa contro Alzheimer e malattie neurodegenerative 

Creati i primi neuroni 'artificiali': chip in silicio che riproducono l'attività elettrica dei neuroni biologici. Lo studio, descritto su 'Nature Communications' dal team diretto da Alain Nogaret dell'University of Bath (Gb), potrebbe portare allo sviluppo di chip bionici per riparare i circuiti biologici danneggiati nel sistema nervoso a causa di Alzheimer e malattie degenerative. Anche se le prime applicazioni saranno su pazienti cardiopatici. Il gruppo di ricerca include anche colleghi delle Università di Bristol, Auckland e dell'Eth di Zurigo.

Nogaret e il suo team hanno progettato dei microcircuiti modellando i canali ionici che integrano stimoli nervosi grezzi e rispondono in modo simile ai neuroni presenti nel cervello umano. Gli autori hanno quindi ricreato l'attività dei singoli neuroni ippocampali e respiratori su chip in silicio. Attraverso una serie di 60 protocolli di stimolazione elettrica, gli scienziati hanno scoperto poi che i 'neuroni allo stato solido' producevano risposte elettriche quasi identiche rispetto ai neuroni biologici.

La prima applicazione di questa ricerca sarà mirata al trattamento di pazienti con problemi cardiaci: l'obiettivo è quello di mimare il lavoro dei neuroni cerebrali che coordinano i battito del cuore con il respiro.

Test condotti su animali di laboratorio hanno mostrato, infatti, che i chip stimolano il cuore in modo più efficace rispetto ai classici pacemaker. "Finora i neuroni sono stati un po' come scatole nere, ma noi abbiamo trovato il modo di aprirle e vedere all'interno", spiega Nogaret. "Il nostro lavoro è innovativo perché fornisce un metodo robusto per riprodurre le proprietà elettriche dei neuroni in ogni minimo dettaglio".

E se le prime applicazioni di questo studio saranno di tipo cardiovascolare, "altre possibili applicazioni - spiega lo studioso sul 'Financial Times' - potrebbe puntare al trattamento di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative".

 


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