Studio condotto alla Georgetown University di Washington DC, l'ictus in un neonato non ha lo stesso impatto che in adulto 

Non è raro che un bambino subisca un ictus subito dopo la nascita, che è un evento traumatico per il cervello poiché c'è un cambiamento repentino della circolazione sanguigna quando il piccolo viene partorito dalla madre. E' un disturbo che capita ad almeno 1 bimbo su 4.000, poco prima, durante o dopo essere venuto al mondo. Ma la notizia, positiva, è che l'ictus in un neonato non ha lo stesso impatto che in adulto: uno studio condotto alla Georgetown University di Washington DC ha rilevato che un decennio o due dopo un evento cerebrovascolare perinatale che ha danneggiato il lato sinistro del loro cervello, adolescenti e giovani adulti colpiti avevano 'rimediato' usando il lato destro.

I risultati, che presentati al meeting dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienza in corso ad Austin (in Texas), dimostrano quanto la funzione cerebrale sia 'plastica' nei bambini, afferma la neuroscienziata cognitiva Elissa Newport, direttore del Center for Brain Plasticity and Recovery dell'ateneo americano. Il suo studio effettuato con tecniche di imaging ha rilevato che le 12 persone studiate, di età compresa tra i 12 e i 25 anni e che avevano avuto un ictus alla nascita, usavano il lato destro del cervello per le funzioni legate al linguaggio, normalmente gestite dalla parte sinistra.

Gli unici segni rivelatori di un precedente danno al cervello erano che alcuni partecipanti studiati zoppicavano un po' e molti avevano imparato a usare la mano sinistra perché l'ictus aveva compromesso la funzione della destra. I soggetti in questione avevano anche alcuni disturbi della funzione esecutiva, comuni negli individui con lesioni cerebrali. Ma le funzioni cognitive di base, come la comprensione e la produzione del linguaggio, sono risultate davvero eccellenti, assicura Newport.