Gli ologrammi salvano Melissa, 6 anni e un cancro nel cuore
Gli ologrammi salvano Melissa, 6 anni e un cancro nel cuore

La piccola salvata al Policlinico San Donato, 'straordinario intervento con la realtà aumentata' 

Melissa, 6 anni e un grosso cancro nel cuore, rimosso al Policlinico San Donato, che annuncia oggi uno "straordinario primo intervento di cardiochirurgia pediatrica con l'utilizzo della realtà aumentata": la creazione di un ologramma ha permesso ai medici dell'Irccs alle porte di Milano di pianificare tutti i passaggi dell'operazione su una copia perfetta dell'organo della bimba, simulando la procedura in laboratorio prima di replicarla sulla paziente.

L'intervento per la rimozione del tumore, eseguito il 12 giugno, "è perfettamente riuscito", spiegano i sanitari. Alla bambina, originaria dell'Albania ma residente ora in Italia, nei giorni scorsi è stato impiantato un defibrillatore "a scopo del tutto precauzionale" e a breve la piccola sarà dimessa. "Melissa dovrà sottoporsi a controlli periodici, ma potrà avere una vita normale - assicurano i medici - e tornare nella sua casa a festeggiare il suo settimo compleanno".

Era il 2017 e Melissa stava in Albania quando un giorno, mentre giocava in campagna, è crollata a terra improvvisamente. Subito la corsa all'ospedale più vicino, ma passa il tempo e le crisi continuano. Nel 2018 i genitori decidono di venire in Italia, in Lombardia, in cerca di una speranza di cura. E così arriva la diagnosi, una verità "terribile" anche agli occhi dei camici bianchi che decretano inizialmente "una patologia inoperabile": nel cuore di Melissa c'è una grossa massa, di 5 centimetri per 3, localizzata nella parte posteriore dell'organo, sotto la valvola mitralica e le coronarie. Il tumore provoca alla bambina aritmie violente e frequenti, ma "l'intervento è molto rischioso - sentenziano i medici - La possibilità di intaccare e danneggiare i tessuti circostanti al tumore è alta e la letteratura scientifica è di poco aiuto, poiché i casi descritti sono rarissimi".

Mamma e papà vengono indirizzati all'Irccs Policlinico San Donato di San Donato Milanese: l'Istituto capofila del Gruppo San Donato (Gsd) è noto infatti nel mondo come "l'ospedale del cuore, un centro di riferimento internazionale per la cardiochirurgia pediatrica - ricordano da Gsd - con oltre 500 interventi l'anno e 700 procedure di emodinamica interventistica pediatrica". Anche con questi numeri all'attivo, la situazione di Melissa appare gravissima: "In 30 anni di carriera ho visto solo 4 tumori cardiaci - confessa Alessandro Giamberti, responsabile dell'Unità operativa di Cardiochirurgia delle patologie congenite del San Donato - Sono molto rari", tanto che "solo lo 0,3% delle cardiopatie congenite rientra in questa categoria".

L'uomo da solo non basta. Serve l'aiuto di una tecnologia avveniristica come la realtà aumentata che, unita all'esperienza e alla tenacia di cardiochirurghi, cardiologi e ingegneri biomedici, ha regalato a Melissa una nuova vita.

L'intuizione vincente dell'équipe milanese è stata quella di ricostruire il cuore compromesso di Melissa mediante un ologramma: "Una tecnologia molto performante e plasmabile" nella quale "il Policlinico San Donato sta investendo molto e che sta sperimentando con successo".

Gli ingegneri biomedici del Politecnico di Milano Francesco Sturla, Filippo Piatti, Omar Antonio Pappalardo e Giovanni Rossini hanno creato una copia perfetta del cuore della bimba, permettendo a Giamberti e ai suoi colleghi Massimo Chessa e Francesca Pluchinotta di simulare l'intervento, prima in laboratorio e poi in sala operatoria. "L'ologramma ci ha consentito di visualizzare meglio la conformazione della massa - afferma Giamberti - e di decidere quale fosse la migliore via d'accesso e la modalità di intervento. In questo caso la tecnologia è stata davvero cruciale, direi salvavita - precisa - perché ci ha dato la certezza di poter enucleare il tumore, fortunatamente benigno, senza provocare danni".

"L'ologramma è attualmente la tecnologia migliore al supporto del chirurgo - dice Giamberti - La rimozione era assolutamente necessaria, poiché la massa tumorale crescendo avrebbe potuto ostruire il flusso sanguigno dando origine ad aritmie, talvolta mortali". Ad asportazione avvenuta, per sicurezza è stato posizionato anche un defibrillatore. Ma adesso il cuore di Melissa non tremerà più.

 


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