Salute: l'insulina diventa 'friendly', dal microinfusore al cerotto

Sbarca in Italia primo dispositivo, nato dall'idea di un papà 

Milano, 22 mag. (Adnkronos Salute) - Basta tubicini che intralciano il lavoro, il gioco o lo sport nelle persone con diabete. Anche loro potranno sperimentare il piacere di una doccia o una nuotata in piena libertà. L'insulina diventa 'friendly' grazie al primo cerotto microinfusore che sbarca in Italia. Il dispositivo è senza cateteri e si indossa sotto i vestiti; è compatto, piccolo, leggero e impermeabile, quindi non va scollegato se immerso nell'acqua. Segni particolari: nasce dal sogno di un padre, che voleva vedere il figlio diabetico libero di fare una corsa o una partita a calcio con gli amici senza sentirsi vincolato dalla malattia.

'mylife OmniPod', questo il nome del cerotto microinfusore accompagnato da un palmare per il comando da remoto, è stato illustrato oggi a Milano durante un incontro promosso dall'azienda svizzera Ypsomed, operativa anche in Italia con una filiale aperta di recente. E' già utilizzato da oltre 65 mila pazienti nel mondo (di cui oltre 10 mila bambini e adolescenti) e da più di 13 mila in Europa. Con oltre 20 milioni di 'Pod' prodotti finora, per un totale di 60 milioni di giorni di trattamento, il cerotto entra sul mercato tricolore nella versione di seconda generazione, quindi già 'collaudato', apprezzato e affidabile, assicurano gli esperti. Il dispositivo sarà presentato alla comunità medica al XXV Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia (Sid), in programma a Bologna dal 28 al 31 maggio.

Una novità dedicata ai 250-300 mila italiani con diabete di tipo 1, malattia in aumento: "Secondo studi relativi al Nord Italia, negli ultimi 20 anni si è registrato un +3,3% annuo del tasso di incidenza", sottolinea Daniela Bruttomesso, coordinatrice nazionale Gruppo di studio intersocietario tecnologia e diabete. Eppure "nel nostro Paese la terapia insulinica con microinfusori è ancora poco diffusa. La impiegano poco più di 10 mila pazienti", pur "quadruplicati rispetto al 2005". La percentuale è dunque inferiore al 10% dei malati, contro il 40% negli Usa e quasi il 20% di Paesi quali Norvegia, Austria, Olanda e Svizzera. (segue)

(Adnkronos Salute) - "Secondo i dati della letteratura e l'esperienza clinica - ricorda Angela Girelli, dirigente medico Uo Diabetologia per l'educazione e il trattamento della persona con diabete degli Spedali Civili di Brescia - i soggetti in trattamento con microinfusione continua di insulina riportano migliore qualità di vita e maggior soddisfazione, rispetto alla modalità multi-iniettiva".

Va inoltre considerato, aggiunge Giuseppe Lepore, dirigente medico Usc Malattie endocrine e Diabetologia dell'ospedale 'Papa Giovanni XXIII' di Bergamo, responsabile Ambulatorio tecnologia e diabete, che "la terapia insulinica nei bambini e adolescenti è più complessa che negli adulti. Le dosi sono proporzionali al peso, spesso si tratta di frazioni di unità, che non è possibile somministrare con la tradizionale terapia iniettiva. Non solo: poiché bambini e ragazzi variano molto l'attività fisica e assumono frequenti spuntini, per ottimizzare il compenso glicemico sarebbe necessario un numero elevato di iniezioni quotidiane, causa di forte disagio, soprattutto in pubblico. Il microinfusore può risolvere queste difficoltà. In particolare, i microinfusori di ultima generazione sono molto leggeri, garantiscono un'ottima portabilità e sicurezza, anche in occasione di attività sportive. Inoltre si possono applicare in posizioni meno visibili, risultando più discreti".

Per Egidio Archero, presidente Fand-Associazione italiana diabetici, "la tecnologia che aiuta a migliorare la qualità di vita è fondamentale. Più ci si libera da vincoli strumentali che impediscono i movimenti o evidenziano la condizione diabete, più si è liberi di interagire con la realtà circostante".

 


Torna alle notizie di medicina / malattiemetabolicheediabetologia