Ricerca: 'papa' Dna' Watson, deficit radicali liberi dietro diabete 2

La teoria in controtendenza del biologo Nobel per la medicina, dallo sport benefici 

Roma, 3 mar. (Adnkronos Salute) - Il Premio Nobel per la medicina James Watson (85 anni), 'papa'' della doppia elica del Dna, continua a stimolare il mondo della medicina e i giovani cervelli. Questa volta però il suo obiettivo è il diabete di tipo 2. Secondo le ipotesi dello scienziato, pubblicate su 'Lancet' nelle pagine online, alcune patologie molto comuni, come diabete di tipo 2, demenza, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro, sono legate ad un cattivo funzionamento e ad un deficit delle specie reattive dell'ossigeno (Sro), i radicali liberi. Un vera rivoluzione visto che questi ossidanti sono stati ritenuti responsabili dell'invecchiamento dell'organismo e una delle cause dell’insulino-resistenza.

Per Watson la soluzione è quella di capire meglio il ruolo dell'attività fisica nel processo di deterioramento dei radicali liberi. Lo sport, infatti, secondo il biologo "può aiutare a limitare il cattivo funzionamento dei radicali liberi per battere le patologie". (segue)

(Adnkronos Salute) - "Il punto di vista prevalente della medicina sullo sviluppo del diabete di tipo 2 - spiega Watson - è che un eccesso di ossidazione intracellulare provoca l'infiammazione, che a sua volta uccide le cellule nel tessuto pancreatico. Ma il corretto funzionamento di queste cellule è fondamentale per il mantenimento dei normali livelli di glucosio nel sangue".

La novità proposta da Watson offre una diversa chiave di lettura: "La causa fondamentale, io penso, del diabete di tipo 2 è una mancanza di ossidanti biologici, non un eccesso. E lo sport - osserva il premio Nobel - che promuove l'ossidazione, plausibilmente può avere un effetto benefico anche sull'iperglicemia. Tale beneficio però potrebbe annullarsi se la persona consuma grandi quantità di antiossidanti, come fanno gli atleti che assumono integratori". "Io non sono un medico - conclude Watson - e non posso dare consigli su come le persone dovrebbero affrontare il diabete, ma sto presentando una nuova idea sulle possibili cause del diabete di tipo 2. Occorre molta più ricerca di alta qualità nel campo dei radicali liberi per dimostrare la mia teoria".

 


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