Medicina: da Pisa scoperta su origine diabete, speranze per nuova cura

Ricerca sul tipo 2 potrebbe aiutare il 90% dei pazienti 

Pisa, 20 gen. (Adnkronos Salute) - Arriva dall'Università e dal Policlinico di Pisa una nuova speranza per la cura del diabete di tipo 2, quello più diffuso, che colpisce il 90% dei circa tre milioni e mezzo di individui in Italia e dei quattrocento milioni nel mondo che soffrono di questa malattia. Lo studio, condotto dai ricercatori pisani, sarà pubblicato a febbraio su 'Diabetologia' e dimostra che la ridotta quantità di insulina nel diabete di tipo 2 sembra essere dovuta non solo alla morte delle cellule beta, come generalmente ritenuto, ma soprattutto al fatto che molte di queste cellule, pur vive, non riescono a produrre l'insulina, con conseguente aumento delle concentrazioni di glucosio nel sangue e sviluppo del diabete.

"Finora - spiega Piero Marchetti, coordinatore dello studio, in una nota - le ricerche hanno generalmente osservato che, in questa forma di diabete, molte cellule beta del pancreas (quelle che producono insulina) appaiono non più presenti, e si è sempre ritenuto che tali cellule fossero morte. Nei nostri laboratori, applicando tecniche più approfondite, quali la microscopia elettronica e la valutazione diretta della secrezione di insulina, abbiamo evidenziato che molte delle cellule beta che sembravano morte sono in realtà vive, anche se incapaci di funzionare normalmente".

La scoperta appare di particolare interesse perché al momento, pur essendo molti i farmaci a disposizione per la cura del diabete, i risultati della terapia sono ancora parziali. "Alla luce dello studio - conclude Marchetti - potremo riuscire a capire quali sono i meccanismi molecolari che causano il cattivo funzionamento delle cellule beta e, dunque, ottimizzare le terapie, in modo da ripristinare la normale produzione di insulina, e così prevenire, curare e forse guarire il diabete di tipo 2".

 


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