Aids: re del porno, informare attori su farmaco che previene infezione

Il Ceo di 'Kink.com' scrive a presidente Aids Healthcare Foundation 

Roma, 14 mag. (Adnkronos Salute) - Non solo campagne e leggi sull'obbligatorietà del preservativo sui set dei film porno. Le associazioni che combattono questa malattia dovrebbero impegnarsi anche per informare gli attori sulla possibilità di assumere gli ormai disponibili farmaci in grado di prevenire l'infezione dell'Hiv. A chiederlo dal suo blog Peter Acworth, fondatore e amministratore delegato di 'Kink.com', società pornografica con base a San Francisco, che ha pubblicato una lettera aperta al presidente di Aids Healthcare Foundation, Michael Weinstein.

"So che ha sentimenti contrastanti circa le terapie di profilassi anti-Hiv attraverso i nuovi regime farmaceutici che possono aiutare a prevenire la trasmissione del virus", dice Acworth a Weinstein, precisando che si tratta però di un tema importante, che "non è ancora stato compreso a pieno dagli attori. Ma che credo dovremmo affrontare a beneficio delle comunità in cui operiamo, valutandone i meriti. Il fatto", scrive l'imprenditore, è che non c'è legge "che possa proteggere dall'infezione le pornostar durante la loro vita privata, mentre la terapia di profilassi, se funziona come dicono, potrebbe fare proprio questo. Abbiamo recentemente iniziato a lavorare organizzazioni sanitarie dei lavoratori del sesso per sviluppare un programma educativo su questo argomento, destinato agli attori. Sarebbe bello se Aids Healthcare Foundation potesse parteciparvi". (segue)

(Adnkronos Salute) - L'unico farmaco oggi approvato dalla Fda per la profilassi dell'Hiv è Truvada (emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato), prodotto dalla californiana Gilead Sciences, la stessa del 'super' e costosissimo farmaco contro l'epatite C. E' un medicinale che può essere utilizzato dalle persone ad alto rischio di infezione o dai partner di soggetti Hiv positivi. Gli studi hanno mostrato che il farmaco ha ridotto il rischio di contrarre l'Hiv fino al 73%.

Ma anche all'epoca dell'approvazione di questa indicazione (il prodotto era già autorizzato per l'assunzione insieme ai farmaci anti-retrovirali per il trattamento delle persone sieropositive), nell'estate del 2012, non ha mancato di suscitare polemiche: alcuni operatori sanitari e gruppi attivi nella comunità dei pazienti si sono detti contrari alla pillola, da assumere una volta al giorno. Il timore era che il via libera al farmaco potesse suscitare un falso senso di sicurezza nella popolazione, inducendo a trascurare misure importanti per la prevenzione dell'infezione. Inoltre si temeva lo sviluppo di un ceppo di Hiv resistente al medicinale. Comunicando la sua decisione, la Fda due anni fa precisò che Truvada dovrebbe essere utilizzato come parte di un "piano completo di prevenzione dell'Hiv", che includa l'uso del preservativo e il ricorso regolare al test per individuare il virus.

 


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