Anziani: in un libro 50 racconti di anziani fragili e dei loro caregiver

Casa, famiglia e solitudine le parole più usate 

Milano, 4 giu. (Adnkronos Salute) - La terza età vista con gli occhi di chi la vive, sulla propria pelle o attraverso una persona cara. E' 'Storie di vita negli anni d'argento', un libro che raccoglie 50 racconti di anziani fragili e dei loro assistenti familiari. Un esempio concreto di medicina narrativa, presentato oggi a Milano e frutto di una ricerca condotta da Fondazione Istud, con il patrocinio di Fondazione italiana continenza e il contributo non condizionato di SCA Hygiene Products. Una testimonianza a più voci sulle fragilità delle 'tempie grigie', ma anche sui punti di forza e le risorse a disposizione degli anziani e delle famiglie. Obiettivo finale: aprire la strada a possibili soluzioni per ripensare e potenziare i servizi dedicati alla terza età.

"Le attività di raccolta delle storie si sono svolte nei distretti sanitari, in particolare delle Asl di Milano, Monza-Brianza e Alba (Cuneo)", spiega Luigi Reale, ricercatore di Fondazione Istud. "Le parole più ricorrenti utilizzate nelle storie delle persone anziane sono 'casa', 'famiglia' e 'solitudine'", sottolinea Maria Giulia Marini, direttore dell'Area sanità e salute della Fondazione Istud. "Il sistema del welfare - afferma - deve far fronte alla diminuzione delle famiglie tradizionali, per trovare soluzioni che non prevedano necessariamente l'istituzionalizzazione dei pazienti soli, dove il rischio della perdita dell'autonomia e dell'insorgere della passività è molto elevato. E' bello progettare e realizzare delle nuove condizioni abitative per gli anziani, che vanno dall'housing sociale alle case della salute, luoghi a bassa medicalizzazione di grande scambio umano e possibile evoluzione civile ad alta sostenibilità economica".

L'età media delle persone che hanno partecipato all'indagine, anziani spesso colpiti da incontinenza, è di 82 anni. I figli sono i caregiver più spesso intervistati (56%), seguiti dai diretti interessati (18%), dal coniuge (16%), da altre figure familiari (6%) e dai badanti (4%). (segue)

(Adnkronos Salute) - Umberto Ambrosoli, capogruppo di Patto Civico nel Consiglio regionale della Lombardia, ha aperto i lavori evidenziando "l'opportunità di considerare una politica al servizio del cittadino necessariamente come una politica di ascolto, che in ordine alle determinazioni di politica sanitaria vuol dire anche approfittare delle tecniche e dei sistemi di indagine, come quelle che in questo convegno vengono presentate, per poter comprendere a 360 gradi quelle che sono le condizioni di vita e quindi le specifiche esigenze di presa in carico dei cittadini affetti da patologia".

"Fondazione italiana continenza, che ritiene fondamentale la centralità del paziente e delle sue esigenze di cura, ha ritenuto importante sostenere il progetto - afferma Roberto Carone, presidente della Fondazione e direttore della Struttura complessa di neuro-urologia dell'azienda ospedaliera Città della salute e della scienza di Torino - Attraverso il vissuto delle persone anziane, possiamo meglio interpretare le loro esigenze e quelle di chi li affianca, per dare loro voce davanti alle Istituzioni e sostenendo la creazione di nuove reti regionali per l'incontinenza".

"L'incontinenza urinaria costituisce sicuramente ancora un problema socio-sanitario rilevante negli anni d'argento", conferma Aldo Bono, segretario della Fondazione italiana continenza, primario urologo Emerito dell'ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese e già Presidente Siu (Società italiana di urologia). Il disturbo ha infatti "un impatto molto negativo sulla vita quotidiana della persona che ne soffre: la paura di bagnarsi, il disagio legato all'odore e alla sensazione di scarsa igiene provocano ripercussioni negative sullo stato di salute complessivo, nelle relazione sociali e nella qualità di vita", precisa. "Attraverso il racconto del vissuto degli anziani e di chi li assiste, e dell'impatto che l'incontinenza urinaria ha sulla loro vita quotidiana - commenta Alessandro Testi, Business Development Manager di SCA Hygiene Products - la ricerca analizza l'offerta di cura e il supporto socio-assistenziale esistente sul territorio, evidenziando le potenzialità di una buona gestione della persona fragile al proprio domicilio".

 


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