Medicina: Cattolica, H.pylori oltre a ulcera causa anemia e altre malattie

 

Roma, 27 dic. (Adnkronos Salute) - C'è il batterio della gastrite e dell'ulcera, l'Helicobacter pylori, dietro molte patologie che affliggono il nostro corpo, dall'anemia alla carenza di vitamina B12. Lo rivela uno studio condotto da Francesco Franceschi e da Antonio Gasbarrini dell'Istituto di Medicina interna e Geriatria e dell'Uoc di Medicina interna e Gastroenterologia dell'Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma e pubblicato sulla rivista 'Nature Review Gastroenterology Hepatology'. Si tratta della disamina di tutta la letteratura internazionale sulle malattie che l'H.pylori può causare al di fuori del tratto digerente.

"Tre patologie sono già state ampiamente validate e ufficialmente riconosciute come causate da tale batterio - spiega Franceschi - la piastrinopenia autoimmune (Itp), l'anemia sideropenica idiopatica e la carenza di vitamina B12. La Itp, caratterizzata dalla presenza di un numero ridotto di piastrine in assenza di altre cause secondarie, è stata descritta per la prima volta come associata all'infezione da Helicobacter pylori proprio dal nostro gruppo di ricerca".

Ma non è finita: il batterio - noto per essere una causa dell'ulcera - sembrerebbe essere coinvolto anche nelle sindromi coronariche acute, malattie delle arterie che ossigenano il cuore, le coronarie appunto (angina instabile e infarto del miocardio), nella pre-eclampsia (pressione alta in gestazione) e nelle malattie neurodegenerative quali ad esempio il morbo di Alzheimer, mentre sembra esserci un possibile ruolo del microrganismo anche in alcune patologie del fegato, del pancreas e del colon (polipi benigni e maligni). (segue)

(Adnkronos Salute) - La prevalenza dell'infezione da Helicobacter pylori nella popolazione generale, continua l'esperto, cambia al variare dell'età in maniera proporzionale. Ad esempio circa il 50% dei soggetti di 50 anni hanno l'Helicobacter pylori e ciò è dovuto alla maggiore probabilità di contrarre l'infezione durante l'età infantile tipica del passato, quando il batterio non era conosciuto. "E non a caso - rileva Franceschi - in soggetti con alcune delle patologie menzionate, ad esempio l'Itp, le sindromi coronariche acute o la pre-eclampsia, la probabilità di riscontrare l'infezione è significativamente più alta rispetto alla probabilità di trovare Helicobacter pylori in soggetti sani di controllo".

L'Itp cronica ha una incidenza di 20 casi/100.000 mentre le forme acute sono lievemente più frequenti. L'anemia sideropenica affligge circa il 10% della popolazione generale (prevalentemente donne). Tra queste circa il 2-3% non appare riconducibile a nessuna causa nota e viene, quindi, definita come idiopatica. La carenza di vitamina B12 può affliggere fino al 15% della popolazione al di sopra dei 60 anni di età. In queste e altre malattie potrebbe esserci lo zampino di H.pylori, più noto per le conseguenze che ha sull'apparato digerente.

"L'importanza della conoscenza delle malattie associate all'H. pylori e dei meccanismi di azione - conclude Franceschi - risiede anche nel fatto che in futuro questo studio potrà essere esteso ad altri batteri che compongono la flora intestinale umana con potenziali ricadute cliniche nella diagnosi e cura di molte malattie". "In definitiva - aggiunge Gasbarrini - le scoperte effettuate negli ultimi anni sul ruolo svolto dall'Helicobacter pylori nello sviluppo di malattie extragastriche stanno rivoluzionando le nostre conoscenze sulle cause di molte malattie. Infatti, è verosimile che in condizioni particolari frammenti batterici di microbi innocui e in alcuni casi utili presenti nell'apparato digerente passino nel circolo sanguigno, attivando sia una risposta infiammatoria generalizzata che una risposta immune che può indirizzarsi verso tessuti dell'ospite".

 


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