Farmaci: a Padova simposio su epatite C, punto su nuove molecole

In programma domani mattina all'Universita 

Padova, 11 nov. - (Adnkronos Salute) - Sono 350 milioni nel mondo le persone affette da Hcv, il virus dell’epatite C, mentre in Italia si parla di una siero prevalenza intorno all’1,5% della popolazione (mentre si attesta sullo 0,1% per l’HIV). Per l’epatite C non esiste un vaccino, può solo essere curata farmacologicamente, e molto spesso, nel 70-80 % dei casi, diviene un’infezione cronica che evolve in fibrosi, cirrosi ed epatocarcinoma, una delle forme cancerogene più diffuse al mondo, se si pensa che è al 5° posto. Si è trasmessa in passato per trasfusione (ora le procedure sono più controllate), oggi soprattutto per iniezione di droga, pratiche di tatuaggi e uso di materiali non sterilizzati.

''Oggi abbiamo farmaci che agiscono contro tutti i genotipi dell’Hcv – spiega il prof. Giorgio Palù, Direttore del Dipartimento di Medicina molecolare e Presidente della Società Europea di Virologia – che vanno ad agire direttamente sul virus con effetti collaterali e tossicità decisamente inferiori rispetto ai farmaci precedenti, e in un mese possono risolvere l’infezione. Questi farmaci sono stati approvati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) solo nel 2011, si tratta ora di vedere come affrontare la cura dei pazienti con i nuovi farmaci, alla luce anche dell’impatto che questi avranno nei bilanci della Regione''.

Nel corso del 'Symposium Facing a devolution in Hcv therapy', organizzato dal Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova, che si terrà domani 12 novembre alle ore 10.00 nella Sala dei Giganti (Palazzo Liviano, entrata da Arco Vallaresso), alcuni tra i maggiori esperti del settore affronteranno il tema delle nuove cure per l’Hcv.

 


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