Farmaci: troppo sale in alcune medicine, aumenta rischio cuore

Studio, in prodotti effervescenti o solubili indicare sodio su etichetta 

Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 00.30 di domani) - Troppo sale in molte medicine comuni, soprattutto quelle in pastiglie effervescenti o in formulazione solubile con acqua. Ricercatori dell'Università di Dundee e del University College di Londra hanno scoperto infatti che, assumendo la dose massima giornaliera di alcuni farmaci, si può superare il limite quotidiano raccomandato di sodio. I pazienti dovrebbero dunque "essere messi in guardia sui potenziali pericoli di un'elevata assunzione di sale da farmaci", consigliano sul 'British Medical Journal', e bisognerebbe anche "che il contenuto di sodio nei medicinali venga chiaramente indicato in un'etichetta, esattamente come avviene per gli alimenti".

Numerosi studi hanno dimostrato che l'eccesso di sale è dannoso per la salute del cuore. Molti farmaci comunemente prescritti devono includere il sodio per migliorare il loro assorbimento nel corpo. Il team, guidato da Jacob George, Senior Clinical Lecturer e Honorary Consultant in Farmacologica clinica all'Università di Dundee, ha messo a confronto il rischio di eventi cardiovascolari (infarto non fatale, ictus non fatale o morte vascolare) in pazienti che assumono farmaci effervescenti contenenti sodio con quelli che hanno sostituito invece le versioni senza sale tra il 1987 e il 2010. In totale, oltre 1,2 milioni di pazienti nel Regno Unito sono stati monitorati per una media di poco più di 7 anni. Durante questo periodo, si sono verificati oltre 61.000 eventi cardiovascolari. Per arrivare alle conclusioni sono stati presi in considerazione anche i fattori che possono influenzare i risultati, come l'indice di massa corporea, il vizio del fumo, l'assunzione di alcol, la storia di varie malattie croniche e l'uso di alcuni altri farmaci.

Nel complesso, i ricercatori hanno calcolato che fra i pazienti che assumono farmaci effervescenti o solubili contenenti sodio il rischio di un attacco di cuore, ictus o morte vascolare aumenta del 16% rispetto ai pazienti che invece optano per le versioni 'no sodio' degli stessi prodotti. Hanno anche 7 volte più probabilità di sviluppare pressione alta e i tassi complessivi di mortalità sono risultati superiori del 28% in questo gruppo. Gli autori evidenziano che questi risultati "sono importanti per la salute pubblica. La prescrizione di queste formulazioni contenenti sodio deve essere fatta con cautela e i pazienti devono essere attentamente monitorati per la comparsa di ipertensione".

 


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