Salute: ossa di cristallo per 30% donne in over 50, al via campagna

Fragili come vetro si rompono anche senza traumi, test online e consulti 

Milano, 17 mag. (Adnkronos Salute) - Ossa fragili come il cristallo, tanto da rompersi praticamente da sole. Vivono così, in perenne rischio frattura, le donne colpite da fragilità ossea: una conseguenza dell'osteoporosi grave di cui, secondo gli esperti, si parla troppo poco. Eppure il problema riguarda il 30% della popolazione femminile in menopausa. Non solo anziane, ma anche donne che hanno appena superato la soglia di 50 anni. Femori, polsi e vertebre sono le parti dello scheletro più a rischio di fare 'crack', e il pericolo aumenta per le donne troppo magre o che sbagliano stili di vita (dieta povera di calcio, fumo, alcol), o che soffrono di altre malattie e assumono particolari farmaci (cortisonici come pure anticoagulanti, o diuretici). Per sensibilizzare le italiane torna per il secondo anno la campagna 'Stop alle fratture', con test di autodiagnosi online (www.stop-alle-fratture.it) e possibilità di consulti via web e visite nei centri specializzati.

L'iniziativa, presentata oggi a Milano, è promossa dalle 5 principali società scientifiche che si occupano di malattie metaboliche dell'osso: Siommms (Società italiana di osteoporosi, metabolismo minerale e malattie dello scheletro), Siot (Società italiana di ortopedia e traumatologia), Sir (Società italiana di reumatologia), Ortomed (Società italiana di ortopedia e medicina) e Gisoos (Gruppo italiano di studio in ortopedia dell'osteoporosi severa). Si calcola che 6 donne over 50 su 10 abbiano le ossa fragili. Ma la fragilità ossea un'emergenza ancora più grave quando l'osteoporosi le colpisce in forma severa. In questi casi, dietro una frattura non sempre c'è un trauma. Le ossa così 'friabili' non sono in grado di tollerare nemmeno urti minimi, precisano gli specialisti, e "si fratturano per traumi banali che in condizioni di normalità sarebbero stati sopportati senza alcun problema".

"Solo una corretta e tempestiva diagnosi, seguita da un adeguato percorso terapeutico - avvertono gli esperti - può evitare a tutte le donne in post-menopausa di incorrere nel rischio di frattura". Da qui la seconda edizione della campagna, dopo il successo della prima organizzata l'anno scorso, che ha fatto registrare oltre 72 mila contatti. (segue)

(Adnkronos Salute) - Dall'home page di www.stopallefratture.it si può accedere direttamente al test di autodiagnosi ideato e validato da Sir e Siommms. Basta rispondere ad alcune domande su stili di vita e abitudini personali, e sul fatto di aver già subìto o meno fratture, e inserire se disponibile il valore dell'ultima Moc (Mineralometria ossea computerizzata) effettuata, per scoprire il rischio di incorrere in un frattura da fragilità ossea nei 10 anni successivi. A seconda del risultato ottenuto (livello di rischio basso, medio, elevato, molto elevato), si riceveranno raccomandazioni ad hoc e consigli di prevenzione.

"Lo strumento - precisa Luigi Sinigaglia, presidente Siommms - si basa su un algoritmo che consente di documentare in maniera oggettiva la gravità e il potenziale impatto dell'osteoporosi nella singola utente. Certamente aver effettuato una Moc, che è uno degli esami di routine per porre una diagnosi di osteoporosi, consente di definire questo rischio ancora più precisamente - puntualizza l'esperto - ma è molto importante anche la valutazione di abitudini personali, prima tra tutte la propensione al fumo. Anche la considerazione dello stato fisico generale della donna, cioè se è molto magra, se è andata in menopausa precoce, se c'è una storia familiare di fratture o se ha patologie correlabili all'osteoporosi, quali quelle reumatiche, sono variabili importanti che condizionano il risultato finale. Mettendo a disposizione dell'intera popolazione femminile over 50 anni questo test, vogliamo contribuire a migliorare la gestione dell'osteoporosi severa, aumentando la percezione del rischio sia da parte delle pazienti che degli altri operatori sanitari".

La novità di quest'anno è che a tutte le donne che risulteranno ad alto rischio frattura verrà offerta la possibilità di un consulto personalizzato via e-mail con uno degli specialisti certificati 'Stop alle fratture'. Il panel di 100 medici, attivi lungo tutta la Penisola, sarà a disposizione anche per orientare le pazienti più a rischio a una visita specialistica presso uno dei centri nazionali autorizzati per il trattamento dell'osteoporosi severa su tutto il territorio nazionale. "In caso di fragilità ossea - concludono infatti gli esperti - la visita con uno specialista di riferimento è il passo imprescindibile per evitare il rischio di frattura. Per questo, sul sito della campagna è disponibile il primo database nazionale di centri autorizzati per il trattamento dell'osteoporosi severa: oltre 580 strutture in tutte le regioni italiane, complete di indirizzi e riferimenti per prenotare una visita".

 


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