Salute: meno testosterone più pancia, diventare papà minaccia il cuore

Ormone cala con numero figli, maschi 'accasati' sedentari e mangiano male 

Milano, 7 giu. (Adnkronos Salute) - Meno 'virili', più sedentari e più indisciplinati a tavola, quindi più grassi e più a rischio cuore. E' la fotografia dei papà scattata dagli endocrinologi italiani, autori di vari studi che fanno luce sugli effetti collaterali del diventare padre. All'origine di tutto c'è un meccanismo congegnato da madre natura per proteggere la stabilità familiare ed evitare che l'uomo ceda alla tentazione di scappatelle al di fuori dalla coppia. Nei maschi accasati, infatti, l'ormone della virilità crolla proporzionalmente al numero di figli. Ma se in questo modo cresce la propensione ad accudire compagna e prole e a preservare la stabilità del 'nido', l'altra faccia della medaglia è un maggior rischio cardiovascolare.

Mario Maggi e Alessandra D. Fisher della Società italiana di endocrinologia (Sie), ricercatori dell'università degli Studi di Firenze, avevano recentemente pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine' un lavoro secondo cui gli uomini con più partner o infedeli hanno livelli di ormoni maschili più elevati rispetto ai coetanei nelle stesse condizioni di salute, ma fedelissimi. Ora, in un nuovo studio uscito sulla stessa rivista, gli esperti descrivono le relazioni tra paternità e testosterone.

"I livelli di testosterone sono inversamente proporzionali al numero di figli", spiegano gli autori. "Più figli si fanno, più basso è il testosterone. Alla base di questo meccanismo sembra esserci una neuroregolazione del sistema nervoso centrale, in grado di limitare, quando si diventa padri, ogni possibile distrazione dal nido e da aumentare così l'investimento nei legami stabili". Maggi e Fisher hanno inoltre osservato che i maschi con più figli hanno un peggiore profilo metabolico e cardiovascolare: sono più spesso sovrappeso, hanno livelli più alti di glicemia, grassi e pressione arteriosa, maggiore rischio di diabete, peggiori flussi vascolari e un punteggio superiore ai test che predicono il rischio cardiovascolare. (segue)

(Adnkronos Salute) - L'effetto negativo della paternità sulla salute cardiovascolare, sottolineano gli endocrinologi, è il risultato dello stile di vita malsano caratterizzato da sedentarietà e iperalimentazione. Atteggiamenti tipici dei maschi accasati che si sono riprodotti. Secondo gli esperti, è fondamentale mettere in evidenza l'importanza di esplorare la dimensione e l'ambiente familiare, proprio per definire interventi mirati e più efficaci nella riduzione del rischio per cuore e arterie.

Gli studiosi ricordano poi che i maschi della nostra specie hanno a disposizione una quantità di energia e di tempo limitata, e si trovano spesso a dover scegliere se investire maggiormente nella conquista di nuove partner oppure nell'accudimento dei figli. E sono proprio le variazioni di testosterone a far pendere l'ago della bilancia verso la fedeltà o il tradimento: livelli più alti di ormone maschile sono associati a comportamenti di dominanza e competitività, anche di tipo sessuale, mentre quando il testosterone è basso succede tutto il contrario.

A completare il puzzle c'è anche un'altra scoperta, evidenzia la Sie. Sempre un endocrinologo italiano, Emmanuele A. Jannini dell'università dell'Aquila, segretario generale della Società di endocrinologia, ha dimostrato sull''International Journal of Andrology' che bassi livelli di testosterone sono anche la spia di una ridotta attività sessuale. In conclusione, correlando i dati dei due team 'tricolore' la Sie condensa i risultati in un'unica equazione: "Matrimonio e paternità uguale ridotti livelli di testosterone, uguale meno sesso, uguale maggior rischio cardiovascolare". O in alternativa: "Fare l'amore non fa bene solo all'amore, ma anche al cuore".

 


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