Tumori: scoperte molecole assoldate per evitare attacco sistema immunitario

A congresso Eha studio su pazienti con leucemia 

Amsterdam, 15 giu. (Dall'inviata dell'Adnkronos Salute Adelisa Maio) – Un gruppetto di molecole viene 'assoldato' dalle cellule tumorali per far saltare la comunicazione del sistema immunitario, che cosi' non riesce a riconoscerle e combatterle. Le hanno identificate ricercatori britannici, guidati da Alan Ramsay, del Barts Cancer Institute all'universita' Queen Mary di Londra. Lo studio e’ stato presentato al congresso della Societa’ europea di ematologia (Eha), che riunisce ad Amsterdam circa 9 mila esperti internazionali. E apre promettenti prospettive per la messa a punto di strategie immunoterapeutiche per bloccare l’attivita’ di queste molecole e restituire ai linfociti T la capacita’ di riconoscere e attaccare il nemico, le cellule del tumore.

L'attivazione dei linfociti T e' infatti essenziale per la reazione del sistema immunitario a popolazioni di cellule anormali come quelle cancerose. Da parte sua, la cellula tumorale – come ha gia' dimostrato Ramsay in precedenti lavori – si beffa dei linfociti T, inviando segnali sbagliati e facendo saltare il sofisticato sistema di comunicazione che da' il via alla risposta immunitaria. L'errore rende l'organismo tollerante all'invasore: analizzando in laboratorio i campioni prelevati da pazienti con leucemia linfocitica acuta, i ricercatori hanno identificato il gruppo di molecule (Cd200, Cd 270, Cd 274 e Cd 276) assoldato dalle cellule leucemiche per creare questo errore di comunicazione, inibendo la trasmissione dei segnali giusti attraverso la sinapsi immunologica.

"Queste molecule - spiega Ramsay - sono molto attive non solo nei tumori del sangue, ma anche in quelli solidi. Il meccanismo d’azione e' praticamente lo stesso, dunque si potrebbe sviluppare un approccio terapeutico che funzioni anche per i tumori solidi". I ricercatori hanno verificato che farmaci immunomodulanti come il lenalidomide – impiegato nel trattamento del mieloma multiplo e delle sindromi mielodisplasiche – o altri anticorpi smorzano l’attivita’ di queste molecole, evitando errori nell’attivazione dei linfociti T. "Questi risultati – evidenzia l’esperto – mostrano un nuovo meccanismo di cui si serve il tumore per beffate il sistema immunitario e suggeriscono come intervenire per evitarlo", aprendo la strada a future applicazioni cliniche.

 


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