Ricerca: non più conigli, mascara si testerà su 'pantofole'

Nuovo metodo sperimentato in Usa, 2 microrganismi candidati a sostituire animali 

Milano, 3 gen. (Adnkronos Salute) - Si chiama Paramecium caudatum, ha la forma di una pantofola (da cui deriva il suo soprannome), e potrebbe evitare diversi fastidi ai conigli che storicamente vengono utilizzati per testare un cosmetico molto amato dalle donne, il mascara. Questo microrganismo unicellulare, infatti, potrebbe a breve 'sostituirli' nelle prove finalizzate a verificare che un prodotto non provochi disagi e irritazioni. La nuova via è stata sperimentata in Usa, da un gruppo di scienziati dell'University of Liverpool, e promette di ridurre il bisogno di test sugli animali in campo cosmetico, in un periodo in cui il tema è al centro di accese polemiche e battaglie degli attivisti dei diritti degli animali.

Oltre al ciliato 'pantofola' c'è anche un altro candidato: è sempre un protozoo ciliato e si chiama Blepharisma japonicum. Testare i mascara su questi organismi, assicurano i ricercatori, è meno costoso e dà risultati più affidabili, oltre a eliminare qualunque crudeltà verso gli animali. Gli scienziati dell'Institute of Integrative Biology dell'ateneo Usa sono riusciti a esaminare la potenziale tossicità causata dal prodotto, basandosi sulla crescita dei protozoi quando vengono introdotti in 'camere sperimentali' contenenti il cosmetico. Sono state testate in questo modo 6 diverse marche di mascara. Il prodotto è stato strofinato su piattini di vetro che sono stati posizionati nelle camere, dove poi sono stati aggiunti i protozoi e il loro cibo. I ciliati a 'pantofola' e a 'ciglia' sono stati scelti con cura per via della 'taglia forte' (per la loro specie), ma anche perché hanno una carriera consolidata di organismi modello, e per le loro somiglianze genetiche con l'uomo.

Le grandi dimensioni hanno permesso agli scienziati di misurare visivamente con un microscopio la crescita della popolazione di protozoi, osservando che varia a seconda del mascara testato. Gli esperti hanno osservato che c'è una sostanziale differenza fra le marche: alcune uccidono i protozoi, altre non fanno loro del male. David Montagnes che ha supervisionato il progetto suggerisce che il test ha "un grande potenziale per ridurre il ricorso ai conigli. Il test tradizionale che ne prevede l'uso - il Draize test - è stato sviluppato più di 40 anni fa ed è intensivo e costoso, oltre a porre questioni etiche. Quando è possibile sviluppare un'alternativa semplice ed economica, non c'è davvero alcun bisogno di testare i cosmetici sugli animali". La ricerca fa parte di un più ampio progetto dell'ultimo anno di università che ha come autore senior la studentessa Hayley Thomason ed è stato finanziato dalla School of Life Sciences dell'University of Liverpool. E' stato pubblicato sull'International Journal of Cosmetic Sciences.

 


Torna alle notizie di medicina / dermatologia