Bellezza: chirurgo su star anti-botox, servono buon senso e mani esperte

Paolo Santanché, non sono i 'ritocchi' a far danni ma il cattivo uso 

Milano, 2 mag. (Adnkronos Salute) - "Non sono il botulino, i filler o gli interventi di chirurgia estetica a fare danni, ma il loro cattivo uso. Perché tutti questi strumenti, utilizzati con buon senso e da mani esperte, garantiscono risultati di massima naturalezza senza nulla togliere alle espressioni del volto". Parola del chirurgo plastico Paolo Santanché, che commenta all'Adnkronos Salute l'ultima voce anti-botox arrivata da Hollywood, con la denuncia dell'ex Bond Girl Serena Gordon: per restare sulla breccia nell'era delle immagini ad alta definizione, "tutti gli attori, uomini e donne, anche giovani, devono riempirsi di botulino", accusa l'agente MI6 di 'GoldenEye', film del '95 con Pierce Brosnan nel ruolo dell'agente 007, che nel 2009 ha deciso di ritirarsi da un "mondo crudele".

I 'ritocchi' ben fatti "allungano la giovinezza senza stravolgere niente di un volto", dice Santanché all'Adnkronos Salute. "Il problema diventa l'eventuale esagerazione. La chiave" per sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla medicina estetica e dalla chirurgia plastica è "fare gli interventi giusti, più adatti al singolo caso, al momento giusto". Ritocchi sì, ma personalizzati ed eseguiti da veri specialisti del settore. Nel caso specifico degli attori, Santanché ipotizza che a volte le rivendicazioni del 'diritto alla ruga' nascondano "la voglia di far parlare di sé", magari in un momento in cui, spenti i riflettori, la notorietà è calata. E probabilmente non manca nemmeno chi "teme di vedersi 'rubato' il lavoro", non reggendo la prova telecamera con i colleghi che hanno deciso di rinfrescare il proprio viso bussando alla porta del chirurgo.

"Pensiamo - prosegue Santanché - a un attrice del calibro di Maryl Streep, che quest'anno compie 65 anni. Non ha mai preteso di dimostrarne 30, eppure ha saputo sfruttare con sapienza tutti gli strumenti a disposizione. Rallentando l'invecchiamento, ma conservando intatta tutta l'espressività del viso". Fra le star non manca certo chi 'ci va pesante', ammette il chirurgo citando come esempi Nicole Kidman o Meg Ryan. "In ogni caso si tratta di sostanze riassorbibili", e l'eventuale effetto sgradito "dopo un po' può scomparire". Per lo specialista è fondamentale anche scegliere per l'iniezione spiana-rughe il momento più opportuno: "Molti attori si 'botulinizzano' per sfilare sul red carpet" dei premi cinematografici, ma i più 'navigati' "fanno molta attenzione a non farlo quando le riprese di un film sono imminenti e al viso servono tutte le espressioni naturali". (segue)

(Adnkronos Salute) - Negli Usa, patria di Hollywood, le punturine di tossina botulinica si sono confermate anche nel 2013 il ritocco più gettonato. Secondo dati Asaps (American Society for Aesthetic Plastic Surgery) riferiti dall'Associazione italiana terapia estetica botulino, l'anno scorso gli interventi al botulino sono stati oltre 3,7 milioni (+15,6% sul 2012). Un primato, quello del botox Oltreoceano, che dura dal 2000: è il 'tagliando' più richiesto sia nelle donne (89,8% delle domande) che negli uomini (10,2%). Vi ricorrono per lo più 35-50enni (46,6%) e 51-65enni (30,8%), meno invece gli under 35 (14%).

Quanto al Regno Unito, Paese dell'ex Bond Girl autrice dell'ultima denuncia, un sondaggio ha rilevato che, per ottenere un trattamento estetico con botox o filler, una persona su 8 si è affidata a mani inesperte o improvvisate, e una su 20 ha scelto la scorciatoia ad altissimo rischio della punturina fai-da-te.

E in Italia? Secondo un'indagine Aicpe (Associazione italiana chirurgia plastica ed estetica), su oltre 170 mila interventi estetici non chirurgici eseguiti in un anno da circa 350 specialisti, l'iniezione di acido ialuronico è la più richiesta (46.909). A seguire il botulino (40.394) e al terzo posto la laser-depilazione (13.374).

 


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