Bruciore stomaco, 1 paziente su 2 usa farmaci in modo inappropriato
Bruciore stomaco, 1 paziente su 2 usa farmaci in modo inappropriato

Le indicazioni di Aigo per malati e specialisti 

Quasi 1 paziente su 2 in Italia assume farmaci contro il bruciore di stomaco senza averne bisogno. Secondo i dati dell'Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo), elaborati con la Società italiana di farmacologia e la Federazione italiana medici di medicina generale sulla base di statistiche dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), infatti, oltre 1,289 milioni di persone (il 46,5% dei pazienti) utilizzano gli inibitori di pompa protonica (Ppi) in maniera inappropriata.

Per far fronte al problema gli specialisti hanno preparato un position paper di supporto ai medici nel prescrivere questi farmaci in caso di effettivo bisogno e di reale efficacia e una lista di consigli per i pazienti affetti dal disturbo. Ecco dunque le raccomandazioni degli esperti:

1) In caso di reflusso gastroesofageo è importante tenere sotto controllo il proprio peso per attenuare i sintomi.

2) Far passare due o tre ore dai pasti prima di coricarsi e dormire con la testa sollevata.

3) Non è necessario eliminare in maniera definitiva cibi che favoriscono il reflusso (cioccolato, alcol, cibi piccanti o acidi) ma solo consumarli in maniera attenta e sospenderli in caso di riacutizzazione del problema.

4) E’ importante masticare il cibo con cura e lentamente dedicando al pasto il giusto tempo.

5) Mangiare con regolarità, evitando sia pasti abbondanti e troppo distanziati tra loro sia quelli troppo frequenti.

6) Utilizzare tecniche di cottura leggere, come il forno, la griglia, il vapore, il microonde, la lessatura, il cartoccio, che permettono la cottura dell'alimento con un minimo utilizzo di grassi per il condimento.

7) Evitare le bevande gasate o troppo calde, il fumo, il caffè, il tè e i superalcoolici.

Quanto alle indicazioni per gli specialisti, invece, il position paper prevede:

1) Nei pazienti che hanno difficoltà di digestione si suggerisce di usare i farmaci Ppi solo dopo aver verificato che i pazienti non siano affetti da Helicobacter pylori. In questo caso i sintomi possono essere risolti curando questa infezione.

2) Nei casi in cui si sospetta un reflusso gastroesofageo un trattamento con questi farmaci può essere un utile trattamento di prima linea.

3) Una terapia standard con Ppi per prevenire il sanguinamento gastrico in pazienti in trattamento con anti-aggreganti piastrinici o farmaci anti-infiammatori è indicata solo nei soggetti a rischio (età maggiore di 65 anni, uso concomitante di steroidi o anticoagulanti, pregressa ulcera).

4) Non è necessario utilizzare i Ppi per la prevenzione delle emorragie gastriche nei pazienti che assumono cortisone perché è dimostrato che questo farmaco non espone a tale rischio.

5) La somministrazione in via cautelativa di Ppi in pazienti che assumono farmaci diversi dagli anti-infammatori (anti-ipertesivi, statine, diuretici, ecc) non è consigliabile poiché questa terapia non solo è necessaria, ma può ridurre o alterare l’assorbimento di alcune terapie.

6) Non è dimostrato che i Ppi prevengono il sanguinamento da varici esofagee nei pazienti con cirrosi.

7) Sebbene i Ppi siano farmaci efficaci e generalmente molto ben tollerati e quindi il vantaggio derivato dal loro uso è superiore al rischio di effetti indesiderati, sono possibili effetti collaterali nelle terapie a lungo termine.

 


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