Maio (Fimmg Ca), 'subito status pubblico ufficiale per medici'
Maio (Fimmg Ca), 'subito status pubblico ufficiale per medici'

Unico modo per fermare violenza, 1.200 aggressioni denunciate nel 2019 

"Le aggressioni contro il personale sanitario, e in particolare contro i medici di continuità assistenziale che lavorano di notte, restano purtroppo una seria emergenza: non c'è più tempo da perdere di fronte ad una escalation di violenza che riusciamo a documentare solo in parte. Servono soluzioni definitive. Chiediamo con forza il riconoscimento dello status di pubblico ufficiale, strumento indispensabile per arginare queste violenze". E' la presa di posizione del segretario nazionale di Fimmg continuità assistenziale, Tommasa Maio.

"E' evidente che una vera tutela non possa essere garantita senza leggi adeguate - evidenzia - che sanciscano tre punti fermi: il riconoscimento dello status di pubblico ufficiale, la procedibilità d'ufficio per chiunque aggredisca un operatore in servizio, un aggravamento delle pene previste". Le violenze denunciate contro gli operatori sanitari nel 2019 sono circa 1.200.

In Italia si verificano in media 3 aggressioni al giorno, ma potrebbero essere di più calcolando gli episodi non denunciati. A farne le spese sono principalmente le donne che, essendo le più numerose, sono bersaglio di aggressioni nel 68% dei casi. La fascia oraria più a rischio è la notte con il 65% degli attacchi, secondo i dati del 'Dossier violenza' realizzato da Fimmg continuità assistenziale e riassunti in un 'video-denuncia' presentato in occasione di una tavola rotonda dedicata alla sicurezza degli operatori sanitari nei luoghi di lavoro, a cui hanno partecipato anche i deputati della Commissione Affari Sociali della Camera Michela Rostan e Paolo Siani.

Nel video si lancia un vero e proprio 'alert' elencando le principali criticità finora segnalate dai medici e raccolte dalla Fimmg attraverso il progetto 'Ispezione da dentro'. Tra queste la mancanza di sistemi di allarme, videosorveglianza e vigilanza notturna nelle sedi di guardia medica; postazioni con un unico medico, assenza di illuminazione all'esterno e porte d'ingresso non blindate.

"Quanto fatto per mettere i medici di continuità assistenziale in sicurezza - afferma Maio - rimane ancora insufficiente e comunque non ha ricadute eguali su tutto il territorio nazionale. Servono interventi strutturali nelle varie realtà ma non solo. Per questo stiamo lavorando su tutti i tavoli negoziali, aziendali, regionali e nazionale".

Il riconoscimento dello status di pubblico ufficiale ha "un forte valore simbolico: chi colpisce un medico di continuità assistenziale deve sapere che sta colpendo un servitore dello Stato e che come tale lo Stato non può non proteggere ai massimi livelli. La recente notizia dell’impunibilità di un soggetto, che non sarà perseguito nonostante abbia violentato un medico in servizio perché il reato venne denunciato oltre i termini, è emblematico e rappresenta una ulteriore violenza", denuncia Maio.

 


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