Studio, incidenza diabete inizia a calare ma non abbassare guardia
Studio, incidenza diabete inizia a calare ma non abbassare guardia

Nuove ricerche presentate al meeting annuale dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) che si apre oggi a Barcellona 

Primi timidi successi della lotta al diabete. Mentre il numero delle persone con diabete di tipo 2, cioè la prevalenza, continua a crescere a un ritmo allarmante, nuove ricerche presentate al meeting annuale dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) che si apre oggi a Barcellona mostrano che il tasso di sviluppo di nuovi casi della malattia, cioè l'incidenza, potrebbe stare diminuendo. Lo studio è stato presentato da Dianna Magliano e Jonathan Shaw del Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne, Australia.

Secondo l'International Diabetes Federation, nel 2017 circa 425 milioni di adulti di età compresa tra 20 e 79 anni convivevano con il diabete nel mondo; un numero che, entro il 2045, dovrebbe superare i 600 milioni. Tuttavia, poiché le cure stanno migliorando e le persone sopravvivono più a lungo, la valutazione del numero di persone con diabete non mostra accuratamente il rischio di nuovi casi. L'incidenza, cioè il numero di nuovi casi ogni anno, è un modo migliore per comprendere il rischio di diabete della popolazione.

Gli autori hanno attinto dai database Medline, Embase e Cinahl alla ricerca di studi pubblicati da gennaio 1980 ad agosto 2018. Ebbene, l'incidenza complessiva del diabete annualizzata grezza è passata dallo 0,53% (5,3 nuovi casi per 1.000 abitanti all'anno) negli anni '70 all'1% (10 nuovi casi ogni 1.000 persone all'anno) negli anni 2010. Tuttavia, dal 2010 in poi l'incidenza del diabete è risultata non più in aumento, con una riduzione del 5% che non ha però raggiunto un significato statistico.

"Sembra quindi - commentano gli autori - che a seguito dell'aumento dell'incidenza dagli anni '90 vi sia stato un appiattimento o addirittura un declino del tasso di nuovi casi di diabete di tipo 2 negli ultimissimi anni. Sono necessarie ora ulteriori indagini per stabilire le tendenze nei diversi sottogruppi etnici/regionali. Ma se questa tendenza continuerà, potrebbe significare che l'incidenza sta iniziando a stabilizzarsi. E questo potrebbe indicare che le attività di prevenzione e gli interventi di salute pubblica hanno avuto un effetto. Dobbiamo però essere chiari sul fatto che, sebbene l'incidenza possa essere in calo, la prevalenza è ancora in aumento e non possiamo abbassare certamente la guardia. Questo lavoro ci dice che possiamo essere cautamente ottimisti sull'epidemia globale di diabete, ma che dovremmo continuare ad attuare strategie per la prevenzione del diabete per garantire che l'incidenza non aumenti di nuovo".

 


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