Sei medici su 10 usano WhatsApp, App salute per 41% cittadini
Sei medici su 10 usano WhatsApp, App salute per 41% cittadini

Ricerca dell'Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentata questa mattina 

Smartphone & co. sempre più protagonisti della cura per medici e pazienti. Gli strumenti digitali, infatti, entrano anche nella quotidianità dei camici bianchi che li utilizzano per comunicare con i propri assistiti: l'85% dei medici di medicina generale e l'81% dei medici specialisti utilizza e-mail per inviare comunicazioni ai pazienti, mentre WhatsApp è usato dal 64% dei primi e dal 57% dei secondi per fissare o spostare appuntamenti e per condividere documenti o informazioni cliniche. Meno di un cittadino su 5, invece, usa mail o WhatsApp per comunicare col proprio medico, solo il 23% prenota online una visita specialistica e appena il 19% effettua il pagamento sul web. Lo indica una ricerca dell'Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentata questa mattina nel capoluogo lombardo al convegno 'Connected Care: il cittadino al centro dell'esperienza digitale'.

Anche se limitato, l'accesso ai servizi digitali dei cittadini - come rileva il sondaggio condotto dall'Osservatorio in collaborazione con Doxapharma su un campione di mille persone statisticamente rappresentativo della popolazione - è aumentato significativamente nell'ultimo anno (nel 2018 l'11% prenotava online e il 7% pagava usando Internet) e nella fascia 35-44 anni registra valori elevati (45% e 27%). Oltre 4 cittadini su 10 (41%) usano App di coaching o dispositivi wearable per tenere sotto controllo la propria salute e migliorare il proprio stile di vita e lo smart watch, in particolare, è lo strumento che ha registrato l'incremento più significativo (dall'8% a circa un cittadino su 3). L'uso di Internet e degli strumenti digitali fra gli italiani per reperire informazioni e accedere ai servizi sanitari è in aumento rispetto alla scorsa edizione della ricerca, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, ma il canale fisico è ancora quello privilegiato dalla maggior parte della popolazione.

Fra i cittadini che non soffrono di malattie croniche o problemi di salute di lunga durata, oltre un terzo cerca sul web informazioni generiche sulla salute, come malattie, sintomi e cure (38%), e su corretti stili di vita e alimentazione (37%), e il 15% si informa sui vaccini (il 25% fra le donne 25-44enni). Queste percentuali si riducono all'aumentare dell'età del campione, ma anche fra gli over 65 più di uno su 4 (27%) cerca informazioni online. I canali più utilizzati dai cittadini sani sono i siti web istituzionali (52%), seguiti dai portali dedicati alla medicina e alla salute (30% in media), mentre App, blog e social network sono ritenuti meno affidabili e sono usati prevalentemente per informarsi sui corretti stili di vita e sull'alimentazione (23%).

Lo strumento più presente è lo smart watch, il cui utilizzo segna un vero e proprio boom. Tuttavia, ben il 75% dei cittadini che usa le App non invia né comunica al proprio medico i dati raccolti, che rimangono quindi spesso inutilizzati.

"Nel caso in cui i cittadini non possano rivolgersi a un medico per ricevere consigli su prevenzione e stili di vita in base a dati raccolti, potrebbe giocare un ruolo fondamentale un coach virtuale in grado di fornire in modo proattivo, e sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, consigli su come migliorare i propri comportamenti sulla base dei parametri monitorati, come l’alimentazione e gli allenamenti - afferma Emanuele Lettieri, responsabile scientifico dell'Osservatorio Innovazione digitale in sanità - Ad oggi questa opportunità desta tuttavia un moderato livello di interesse da parte dei cittadini, così come la chat con un assistente virtuale o un assistente vocale (per esempio Amazon Alexa o Google Home) per chiedere informazioni sulla salute e sullo stile di vita, probabilmente perché ancora poco note e dai benefici difficilmente valutabili per la maggior parte dei cittadini".

La maggior parte dei cittadini (52%) usa la App di messaggistica per chiedere al medico di fissare o spostare una visita e nel 47% dei casi per comunicare lo stato di salute. Circa la metà del campione trova online informazioni sui medici (51%) e su strutture e prestazioni sanitarie (44%), ma se si analizza l'accesso ai servizi sanitari i cittadini appaiono molto meno digitali: solo il 23% ha prenotato online le prestazioni (21% tramite sito web e 2% tramite App) e il 19% le ha pagate via web (15% tramite sito e 4% tramite App), con punte però del 45% e del 27% fra i 35-44enni. Si tratta di tassi di utilizzo ancora limitati, ma in forte crescita rispetto all'11% delle prenotazioni via web e al 7% dei pagamenti online emersi nel 2018. La farmacia gioca un ruolo ancora marginale nell'ambito delle prenotazioni (9%) e dei pagamenti di visite o esami (10%), mentre la maggior parte della popolazione preferisce ancora recarsi di persona presso la struttura sanitaria (rispettivamente 53% e 78%).

 


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