Ieo Milano compie 25 anni e insegue promesse passaporto genetico
Ieo Milano compie 25 anni e insegue promesse passaporto genetico

Cimbri, 'prevenzione su misura nel solco tracciato da Umberto Veronesi' 

"Creare un modello innovativo di ospedale che applicasse i principi della gestione privata", la sua "flessibilità", al "carattere etico e agli obiettivi di rilevanza sociale tipici del sistema pubblico". Nasce da questa visione di Umberto Veronesi l'Istituto europeo di oncologia-Ieo, "inaugurato a Milano il 30 maggio del 1994. Questa sfida fu lanciata già 8 anni prima dall'oncologo a Enrico Cuccia, allora presidente di Mediobanca. Un ospedale privato, quindi, completamente no profit, che non distribuisse dividendi, ma reinvestisse tutto in ricerca, aggiornamento tecnologico e scientifico. Il progetto era ambizioso". Nel racconto del presidente dell'Irccs, Carlo Cimbri, rivive la storia dell'Ieo che oggi, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, ha celebrato i suoi primi 25 anni.

Appena nel 2014, in un video preparato per il ventennale della sua creatura, era Veronesi stesso, poi morto nel 2016 alla soglia dei 91 anni, che parlava così del suo sogno realizzato grazie allo strano incontro tra uno scienziato e un banchiere: costruire a Milano "un grande Istituto europeo, faro, punto di riferimento per l'Europa, dove fare la ricerca più avanzata, dove i giovani vengono a imparare e dove soprattutto si pensi al futuro". Nell''86, ricorda oggi Cimbri, "fu fondata la società e vennero acquistati i terreni, qualche anno dopo fu posata la prima pietra. Poi l'Istituto aprì le porte ai pazienti". Sono stati 25 anni "di lotta al cancro e l'Ieo è diventato un'istituzione internazionale all'avanguardia", con la centralità del malato come "uno dei principi fondanti, come si evince anche dalla sua architettura".

Il futuro? "Orizzonti straordinari si sono aperti, impensabili anni fa - prosegue Cimbri - E l'Ieo sta investendo moltissimo in questa direzione, nel Progetto genomica. Un piano di sviluppo che fornirà una diagnosi sempre più affidabile e rapida, in grado di integrare le informazioni sulla malattia in una miriade di informazioni nuove e preziose, capaci di indicare la responsività di ciascuno alle terapie disponibili. Avremo per ogni paziente il suo passaporto genetico con tutti i suoi dati che permetteranno di impostare prevenzione, diagnosi e terapie".

Durante la cerimonia sono state ricordate le innovazioni che all'Ieo hanno trovato espressione, dalla tecnica della quadrantectomia con cui Veronesi ha concretizzato la possibilità di evitare interventi invasivi sulle donne con cancro al seno, fino alla "Tac a basso dosaggio su cui gli scienziati" dell'Irccs milanese "sono stati pionieri", cita Cimbri. "E' nostro dovere non fermarci qui", aggiunge.

Un segno di questa volontà è "l'Ieo Proton Center che potrà trattare a regime fino a 800 pazienti. Considerato che oggi in Italia vi è una domanda fra 7 e 10 mila trattamenti di protonterapia - osserva - questo centro nasce per soddisfare un bisogno riconosciuto di salute. Sarà elemento di punta del piano di espansione che prevede la costruzione nei prossimi 5 anni di nuovi edifici nelle aree circostanti, destinati a sale chirurgiche, ambulatori, servizi, laboratori di ricerca dove si potranno esplorare nuove frontiere e costruire nuove difese".

Si vuole guardare al futuro, puntualizza Cimbri, "senza dimenticare lo spirito e i valori dell'Ieo e le finalità con cui è stato concepito. Oggi davanti a tutti rinnoviamo l'impegno a proseguire su questo solco, con la stessa passione ed entusiasmo dei fondatori Veronesi e Cuccia".

L'Ieo, dice il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, "è Milano. Nell'Ieo ci rispecchiamo tutti. Qui l'Italia ritrova se stessa, i suoi valori e le sue giuste ambizioni". Anche Sala ricorda Veronesi, "un grande milanese e un grande italiano", e dell'Istituto evidenzia la capacità di guardare dalla prevenzione al follow-up, con realtà come il Women Cancer Center. Perché "c'è la malattia, ma c'è anche il dopo con una vita da ricostruire. Far crescere l'Ieo è compito di tutti, delle Istituzioni, di chi fa ricerca, dei cittadini, dei finanziatori. Oggi più che mai è essenziale il lavoro di squadra".

Lavoro di squadra che per il governatore lombardo Attilio Fontana deve animare il sistema sanitario regionale nel suo complesso. "Accanto a una sanità pubblica ve ne è una privata, sostenuta e a cui chiediamo sempre collaborazione, secondo il principio della libertà di scelta del cittadino". La Regione "ha da sempre promosso la ricerca e l'innovazione con interventi in molti casi di frontiera in termini di finalità e strumenti: ogni anno investiamo centinaia di milioni di euro in progetti di ricerca, risorse per l'acquisto di macchinari avanzati per le strutture pubbliche e miglioramenti di edilizia sanitaria pubblica", ricorda infine Fontana, spendendo alcune parole anche per i "medici e ricercatori, giovani o meno, che si dedicano allo studio scientifico e vivono della passione della ricerca".

"Il mio impegno e quello della Giunta regionale - conclude il presidente della Regione - è ottenere per loro, con l'Autonomia, il riconoscimento della figura e la possibilità di stabilizzarla, per valorizzare ancor di più quella 'ricerca traslazionale', dal laboratorio al letto del paziente, che rende grandi gli Irccs".

 


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